OK. Questa è una storia che inizia qualche tempo fa.
I primi anni “80, in provincia.
Una provincia forse non profonda, ma distante dal centro, almeno come condizione della mente: il Monte Amiata, isola in un mare di terra, con su a volte un po’ di neve. Sempre meno purtroppo.
Era il periodo dell’epopea della Parigi-Dakar, delle grandi Cagiva Lucky Strike, ma anche delle Peugeot. Non solo le 205 di Vatanen, ma anche e prima le 504 dei viaggiatori alternativi. Mio zio ne aveva una, a me è capitato di guidare una Dangel in Sierra Leone qualche anno dopo.
Che poi anche i dakariani di allora un po’ alternativi erano.
Io ai 13 anni rimediai un 50ino, un Italmotor, esteticamente un po’ superato, ma artigianale e ben fatto e con quello mi facevo qualche film, sebbene la mia concentrazione sportiva fosse altrove: praticavo lo sci alpino, pure con qualche numero e sogni di riuscita nemmeno troppo assurdi.
Però nell’attesa delle gare, o tra un periodo di allenamento e l’altro, l’astinenza da adrenalina e lo scorrere lento dell’adolescenza in provincia alimentavano visioni a 2 ruote.
Le riviste uscivano in quantità e cadenza molto diverse da oggi e quei pezzi che parlavano di corse africane li leggevo e rileggevo, come se vi fosse qualcosa di possibile.
Una cosa è certa, per raccontare questa storia mi piacerebbe lasciar perdere la solita retorica. Stucchevole epica di sfide, eroi e difficoltà.
Parliamoci chiaro, di difficoltà vere e di sfide reali ne esistono, ma una frattura, beh nel nostro caso ce la siamo pure cercata e così la fatica delle corse in moto, quanti che siano i km percorsi o da percorrere, è roba che nessuno ci ha obbligato a fare.
Insomma, per chiudere con la morale, continuo a pensare che si, il mutuo è faticoso, campare una famiglia è epico, sopravvivere alla guerra e al mare è una sfida difficile e superarla è eroico.
Quindi, non esageriamo, nelle corse di moto, certamente la sfida è una componente, ma intima.
Ecco, forse eroi con numerose macchie e molta paura.
Poi, insomma, io sono un progettista, un designer dopo il design, almeno per come lo abbiamo inteso. E allora il meglio che posso dare è contribuire da progettista allo sviluppo della moto, poi vediamo come va. Provare a renderla più efficace, più innovativa e poi più bella. O magari solo più unica.
Poi si, guidarla.
POST GLOBALE, POST DAKAR
currently attempting to make a rally season possible
TRAVEL
Albania, Argentina, Austria, Belgium, Bosnia Herzegovina, Bulgaria, Canada, Cabo Verde, China, Chile, Croatia, France, Germany, Japan, Georgia, Greece, Holland, Hungary, Israel, Kenya, Kosovo, Kuwait, Latvia, Lebanon, Lithuania, Macedonia, Madagascar, Malta, Morocco, Moldova Republic, Monaco, Poland, Portugal, Qatar, Czech Republic, Romania, Russia, San Marino, Serbia and Montenegro, Sierra Leone, Syria, Slovenia, Spain, Switzerland, Tunisia, Turkey, UAE, UK, USA, Vatican.
SPORT
An inseparable, incompatible according to many of our sector, part of being MRK.
Once the alpine skiing, some tennis tournaments, sprint race on 100m dash, and now the rallies on motorbike. In between, running, mushroom search, trail, bicycle. But with ping pong I accept bets.
Stay tuned through @MRKK_X, www.mrkk.it